Con l’oggettiva distanza storica, il beat italiano, nella seconda metà degli anni Sessanta, resta un fenomeno musicale emulativo, sull’onda degli entusiasmi suscitati, nel nostro Paese, dalla cosiddetta British Invasion. I giovani «capelloni» che abbracciano bassi, batterie, pianole e chitarre elettriche sono attratti dalle rock band meno aggressive e più vicine a una cantabilità melodica: dunque più Beatles, Hollies, Kinks, Herman Hermits che Animals, Yardbirds,The Who o Rolling Stones, men che meno le garage band americane che, attorno al 1965, iniziano … Continua
L’articolo I Corvi, eccezione beat proviene da il manifesto.